mercoledì 28 settembre 2011

La nuova Emancipazione


Non me ne abbiano le femministe, che spesso trovano come sola causa della discriminazione il maschio. Ma se non ci fossero donne e ragazze disposte a fare di tutto, non dico per una vita decente o dignitosa (come umano e tristemente comprensibile sarebbe e troppo spesso è), ma per il lusso sfrenato e il potere, certi ignobili sistemi di selezione esisterebbero comunque, ma non andrebbero più a vantaggio di chi è una vergogna per la categoria femminile. Né del porco di turno.



L’Italia è uno dei paesi con meno meritocrazia al mondo. Facciamo concorrenza alle dittature africane in questo. In qualunque settore, si avanza tramite apposita raccomandata, spintarella, mazzetta… o prostituzione. Il nostro egoismo storico non c’entra, qui la questione è molto recente.

Osservate come queste ragazzette dall’aspetto volgare si turino il naso per farsi pagare centinaia di migliaia di euro (in certi casi la somma è a piacere). A me ciò riempie di paura per le generazioni più recenti. Quasi 20 anni di televisione commerciale e scadente hanno portato in in Italia il modello "fare la fama senza fatica". Oggi, per giustificare i comportamenti di certi uomini pubblici di cui non facciamo il nome, è possibile che la tendenza al conformismo porti ad accettare come normale la prostituzione femminile "di lusso".

Il processo è già in corso: prendete un sostenitore del Governo e chiedetegli delle solite vicende pornografiche trite e ritrite. Fategli però una domanda un po' diversa: chiedetegli se trova accettabile che una bella ragazza scelga di prostituirsi per somme stratosferiche. Nella migliore delle ipotesi eclisserà la domanda. Nella peggiore, vi risponderà con fierezza di sì, in una delle tante modalità che sia io che voi abbiamo già sentito addirittura da certa stampa nazionale (è bravo, è virile, un toro da monta, non c'è niente di male, e via disgustando). Sono pronto a scommettere che qualcuno sarebbe fiero di mandare la propria figlia ad Arcore (difatti è già successo con Noemi Letizia).

Le Italiane di valore non devono tollerare questi abusi della donna in sè. Nè da parte dei potenti porci sfruttatori, nè da parte di quelle che sono semplicemente zoc**le. Esatto, finiamola di chiamarle escort. Finiamola anche di chiamarle prostitute. Le prostitute cercano di sopravvivere come possono, nei modi più disperati. Mai come ora la parola più adatta è zoc**le. Sono zoc**le quelle che si comprano la bella vita vendendosi a un vecchio bavoso miliardario. Sono zoc**le che disonorerebbero la categoria femminile se essa non fosse piena di più che degne rappresentanti.

2 commenti:

  1. Ci sarebbe da dire molto a proposito...ma finirei col incazzarmi troppo e forse anche allargarmi, andando a toccare così anche altre tematiche. Posso solo dire che in generale i principi e i valori stanno svanendo sempre di più e le nuove generazioni sono sempre peggio...spero solo che a un certo punto tutto questo abbia una fine perchè se si continua così non so dove andremo a finire...forse si è arrivati ad approfittarsi troppo delle parità ottenute da noi donne anche se mi fa quasi schifo mettermi nella categoria quando sento cose simili...cmq bel articolo complimenti

    RispondiElimina
  2. Si vede che la nostra preoccupazione è comune, Kristina. Abbiamo discusso in altra occasione del diritto a crescere i figli come si vuole secondo la religione. Su quell'argomento si possono avere legittimamente opinioni discordanti. Siamo senza dubbio d'accordo sul diritto a crescere la propria figlia come si vuole secondo il rispetto per sè, per il proprio corpo e per la collettività. Dispiaciuto per il degrado che ci circonda, contentissimo che ti sia piaciuto l'articolo, è significativo che molti la pensino come noi!

    RispondiElimina