martedì 27 dicembre 2011

Energia pulita, comune e a costo zero: non è fantascienza, è l'ovvio che diventa mistero

La lunga assenza è dovuta a un periodo denso di esami e di studio matto e disperatissimo. Tuttavia mi sono imbattuto nel seguente filmato e ho ritenuto un dovere promuoverlo.
Energia alternativa, a costo zero: eolico, solare? Affatto, qualcosa di molto più semplice, alla portata di chiunque, o per lo meno a impatto nullo sull'ambiente, conservando la massima efficenza.
Il motivo per cui nessuno di noi ne era a conoscienza lo lascio spiegare alla voce narrante, affinché capiate. Buona visione.

sabato 10 dicembre 2011

Mistero dello Stato: ovvero l'ovvio che diventa tabù

E' ora, cari italiani, di farci qualche domanda. In realtà è da un secolo che è il momento giusto di interrogarci, ma ora come ora è assolutamente indispensabile, anche perché è facile quanto importante.

Il non-eletto governo Monti usa la parola chiave "sacrifici" per descrivere il proprio programma. Essa si traduce in rinuncia, rassegnazione, miseria, iniquità... possiamo ben dirlo senza dover essere considerati bestemmiatori: la manovra è palesemente iniqua e pure menzognera: ci vengono a dire che non si può fare altrimenti, che non ci sono alternative, che dobbiamo "partecipare tutti alla sobrietà e al sacrificio". Sbagliato, sbagliato, schifosamente sbagliato!

Nessuno si azzardi a dire che questo è qualunquismo o rimpianto berlusconiano: non esiste il diritto di dire stronzate perché quando si parla di mandare tutti sul lastrico l'ignoranza è una colpa. Come tutti ben sanno - e nessuno può negare ciò - quando si affronta un  grosso problema bisogna sì rinunciare a qualche lusso. Ma come tutti altrettanto sanno, il lusso è, per definizione, ciò di cui si può fare a meno. E poiché qualche ignorante - colui che ignora - dirà che in Italia non abbiamo lussi da tagliare, vediamo di smentirli.

Ecco un elenco di vero lusso:
.spese militari pazzesche in previsione dal governo per decine e decine di miliardi da spendere in Caccia F-35, Eurofighter, elicotteri e navi da guerra, sommergibili, sistemi digitali per l'esercito... Abbiamo davvero bisogno di tutto ciò? Mistero dello Stato.
.opere palesemente inutili come il ponte sullo Stretto e la TAV, che rubano allo Stato altri abbondanti miliardi per vedersi realizzate - forse forse - fra una decina d'anni minimo. Abbiamo davvero bisogno di tutto ciò? Mistero dello Stato.
.i proverbiali sprechi della politica sono sotto gli occhi di tutti: i nostri parlamentari hanno davvero bisogno di tante auto blu quante quelle di tutti gli Stati Uniti? E di avere ogni tipologia di biglietti gratuiti? Abbiamo davvero bisogno di tutto ciò? Mistero dello Stato.
.l'infinità di beni immobili del Vaticano regolarmente non tassati anche quando hanno evidenti fini commerciali... Abbiamo davvero bisogno di tutto ciò? MIstero dello Stato.

Solo tagliando buona parte - nemmeno il tutto - delle spese militari si otterrebbe una signora finanziaria. Se invece si prendessero provvedimenti su tutto l'elenco di veri lussi diverremmo all'istante lo Stato più virtuoso al mondo!

Michele Dotti, sul sito Disinformazione.it stima i risparmi di una contromanovra presentata da Ecologisti e Civici, affine a quanto sopra detto, in oltre 60 miliardi!!! Niente pensioni, niente Imu indiscriminata, niente di niente! Ma il motivo per cui a questa roba non pensano minimamente i signori governanti, non è poi un "mistero dello Stato"... dipende tutto dal fatto che nessuno li costringe.

giovedì 8 dicembre 2011

Vaticano e Ici: l'"esclusivamente" della discordia

Arrivati alla resa dei conti, ci sono dubbi che vanno eliminati per potersi fare un'idea sulla questione del momento: la benedetta tassa sugli immobili del Vaticano. Quando i nodi vengono al pettine, ci si accorge che queste grandi polemiche nascono sempre e comunque dalle imprecisioni, più o meno volute, della politica.

Di recente, un'ondata di indignazione, particolare perché incoraggiata da una prospettiva di futuro tetra e anche perché avente un appoggio incredibilmente trasversale, sta portando alla luce talune verità scomode per la Santa Sede. Quanto effettivamente scomode lo vedremo tra poco.

Intanto, riferendoci alla sola Capitale, possiamo certificare l'esistenza di almeno 23 mila tra terreni e fabbricati sotto la gestione della Santa Sede. La situazione non è trasparente, tanto che la Ue sta indagando sull'esenzione-Ici per le no profit e sullo sconto del 50% sull'Ires per associazioni di assistenza e beneficenza. L'ipotesi è che tali realtà vengano utilizzate effettivamente a fini di lucro, con annessa evasione delle dovute tasse.

Il valore dei beni complessivi in esame è incalcolabile, così come il loro numero d'altronde. Per questo motivo è bene partire dai pochi dati certi. Ad esempio dal 2005 una serie di indagini a Roma sugli edifici ecclesiastici ha portato al recupero di 9,3 milioni di tasse effettivamente evase. Una sentenza della Cassazione ha obbligato una clinica delle suore di La Spezia a versare 38.327 euro di Ici; a Cagliari le cartelle esattoriali agli enti religiosi fioccano e sono assai nutrite. Detto ciò, qual'è il pomo della discordia per cui non si sa se è vero cosa?

L'Anci ha stimato un'Ici vaticana potenziale di 400-700 milioni di euro; per l'Associazione ricerca e sviluppo sociale (Ares) si tratta di 2,2 miliardi, mentre il presidente della Commissione attuazione del federalismo fiscale parla di soli 70-80 milioni di "patrimonio ecclesiastico esclusivamente commerciale". Ed eccolo qui il problema! L'avverbio "esclusivamente" ha una storia affascinante ed è la chiave di tutta questa confusione, di tutti questi bisticci tra laici e autorità ecclesiastiche: nel 2005 il filocattolico Berlusconi aveva esentato dall'imposta ogni ente no-profit (anche laici). Nella sua breve vita, il Governo Prodi (di per sé a sua volta filocattolico) limitò poi tale beneficio agli edifici "che non hanno esclusivamente natura commerciale".

Ordunque, come si fa a stabilire quali edifici hanno esclusivamente natura commerciale? Per capire, se questo comma venisse preso alla lettera, un prete potrebbe allestire un'edicola dentro una basilica e non pagare alcuna tassa sulla sua attività. Infatti il luogo non avrebbe finalità esclusivamente commerciali, ma sarebbe anche un luogo di culto. Certo, si potrebbe interpretare la frase a proprio piacimento, dopotutto nessun luogo è, formalmente parlando, esclusivamente commerciale... Infatti può sempre avere altri attributi quali "religioso", "di culto", "carino", "pacchiano" ecc.

La soluzione più conforme alla giustizia sociale potrebbe essere l'eliminazione di quel poco sobrio "esclusivamente", che serve solo a gettare fumo negli occhi di tutti e una certa quantità di moneta alle casse dello Ior. Quindi qualcuno faccia un po' d'ordine, perché le ambiguità legislative sono come il sonno della ragione: generano mostri.

Carissima Eminenza, è finita (forse) la pacchia

L'Anci stima in 700 mln il mancato introito per edifici - di accoglienza in teoria, di albergaggio nella pratica. Edifici di proprietà del Vaticano, adibiti ad alberghi per turisti, che spacciandosi per strutture di accoglienza non pagano l'Ici (con buona pace di Famiglia Cristiana).

La denuncia non parte più dai soliti comunisti. Certo, al segretario radicale Staderini si deve la documentazione inequivocabile che i convitti riservati a ospitare sacerdoti in realtà sono dei veri e propri alberghi, filmando la truffa in diretta. Ma oggi il malcontento e l'esigenza sono tali che nessuno può permettersi di negare tale vergogna. Critiche arrivano di recente anche da FLI, IdV e persino da PdL e UdC: la berlusconiana Gabriella Giammanco propone al ministro Fornero l'Ici al Vaticano, appoggiata dallo stesso coordiantore Verdini! Il cattolicissimo Casini si dichiara concorde all'iniziativa. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno aveva già ottenuto in un anno 10 milioni di Ici facendo effettuare accertamenti in proposito.

Alla stampa papale non rimane che la disinformazione, ma è ben poca cosa contro la volontà trasversale di un Popolo. Nel frattempo il sito www.vaticanopagatu.org ottiene sempre più consensi nella sua opera di sensibilizzazione verso il problema del parassita Vaticano.

E il governo cosa farà? Questa sarà per Monti una delle tante prove del 9 a cui sarà sottoposto, anche se la volontà in questo senso non è ancora stata espressa... anzi. Per cui, visto che persino i partiti ormai ci sentono, facciamoci sentire anche dal governo.

mercoledì 7 dicembre 2011

"La Chiesa non paga l'Ici"? Sei uno sporco comunista!

Sia detto, per onestà intellettuale, che chi scrive è "pregiudizialmente" avverso alla Chiesa Cattolica, al Vaticano, alle tre "grandi religioni" e più in generale a tutto ciò che è religioso. Detto ciò, il lettore è invitato a valutare i fatti e non chi li racconta, poiché i fatti quelli sono (fine della premessa più necessaria di quel che può sembrare).

Ovviamente, se sale il disagio sale l'indignazione, e se sale l'indignazione anche il sentimento anti-privilegi. Più propriamente la gente - non solo atei anticlericali - si inalbera alquanto se apprende da inchieste (di per sé numerosissime) che la Chiesa non paga quello che paghiamo noialtri per gli immobili comuni, quali alberghi e negozi. Ecco, questo sentimento di indignazione viene considerato dalla stampa papista una sorta di rigurgito di "sprovveduti adepti" manipolati da Rifondazione comunista e dalla stampa di sinistra e laica (aggettivo qui usato come dispregiativo).

Famiglia Cristiana "dimostra" che la polemica è infondata, in questo preciso modo: "l’esenzione dell’Ici è riservata solo per gli immobili nei quali gli enti commerciali svolgono alcune specifiche attività, come recita la legge 222/1985. Enti “destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative o sportive, nonché delle attività di religione o di culto”. Ecco, dopo aver scoperto l'acqua calda i nostri ne concludono che siccome la legge dice ciò, è conseguenza logica che il Vaticano sia in regola con la suddetta legge.
Come dire che siccome c'è il comandamento "non uccidere" gli assassini sono tutti atei. Comunque vi è un decreto legislativo del '92 che in un articolo dichiara esenti dall’ICI le pertinenze dei luoghi di culto, dove la parola "pertinenze" assume molte sfumature incerte.

Ancora: "la pretestuosa campagna laicista sta aggredendo quel poco di protezione sociale rimasta in piedi in Italia: ospedali, scuole per l’infanzia, oratori, doposcuola per i bambini indigenti, asili, mense dei poveri, centri di accoglienza, dispensari della Caritas, case famiglia, consultori, istituti per giovani madri". Infatti se si tassassero i suddetti immobili, probabilmente il Vaticano dovrebbe cessare le sue attività di beneficenza all'istante. Non potrebbe permettersele, vedremmo cardinali ridotti alla miseria, un po' come il povero onorevole se lo pseudogoverno gli taglia il vitalizio.

Infine "il presidente di Assoedilizia Colombo Clerici ha spiegato che la spiritualità religiosa è considerata una componente fondamentale della natura umana al pari della salute, della cultura, del benessere e deve essere assicurata e garantita al cittadino dallo Stato".

Macché libera Chiesa in libero Stato dunque. Come disse ironicamente CapaRezza in una canzone: "l'unica libertas è quella che sta sullo Scudo Crociato".

Per firmare la petizione sull'Ici anche agli immobili delle varie sette religiose, potete andare QUI

Lacrime di zecche e pulci

Avete ben presente, immagino, i cittadini anziani disperati che si sfogano delle ingiustizie subite davanti alle telecamere di una trasmissione di approfondimento. A causa delle riforme montiane - giuste o sbagliate che siano - molti italiani moriranno lavorando, e tutto ciò che rimane loro è uno sfogo con Ballarò, Servizio Pubblico et simila. Magari anche con una tirata liberatoria agli scrocconi politici, quelli che vivono di privilegi ed hanno tutto per scontato. Ma davvero pensavate che i vari disonorevoli fossero una razza privilegiata rispetto a voi? Nient'affatto, siamo tutti sulla stessa barca dei disperati! Ecco, leggiamo lo sfogo di un altro anziano cittadino che non reggerà i provvedimenti del governo:

"Con le nuove misure di Monti sui vitalizi saremo ridotti alla fame... Tra nove giorni compio sessant'anni e prendo il vitalizio. Dopo tre legislature prendo tremila euro, tremila e qualche cosa... Da 12 anni non faccio più il medico ma solo il parlamentare. Se mi togliessero il vitalizio percepirei una pensione di 1200 euro, che è una miseria! In questa battaglia mi sento erede dei padri costituenti. Io ho fatto il testimone di nozze a 21 matrimoni (per la carriera politica nda). Se uno deve tenere i rapporti con gli elettori e sentire i loro bisogni, ha delle spese che non ha il professore di liceo".

Il povero disperato sottoposto alla miseria è l'on. Mario Pepe, ex-un-po'-di-tutto, oggi dei Repubblicani e azionisti, intervistato alla Zanzara. Quando il conduttore Cruciani gli fa notare che in molti prendono quella cifra, risponde: "E vabbè, e allora saremo tutti uguali nella miseria!"
Adesso dunque, potete mettere giù i forconi e, mossi da pietà cristiana, potete porgere un abbraccio consolatorio al parlamentare abbandonato da quella Patria che ha servito dalla fine del XX secolo. Anzi, se lo vedete cercate di aiutarlo, liberandovi di qualche spicciolo: a lui potrebbe salvare la vita.

Ironia a parte, c'è da essere preoccupati. Il sistema immunitario della Casta ha subito una vistosa evoluzione nell'arco dei lustri; essa si adatta alle condizioni nuove con l'abilità di una razza di roditori o di un parassita dalla crosta coriacea, tanto discreto quanto pericoloso per l'ospite. Un tempo i parlamentari italiani difendevano i propri privilegi con il segreto (nessuno ha da sapere); quando il sistemaccio viene a galla, il parassita sa che non conviene negare, ma assecondare con le più belle parole di miele l'ospite dissanguato. E oggi? Oggi i tempi richiedono una nuova evoluzione.

Oggi che le difese del Castismo trovano un nemico più concreto delle lamentele sparse, oggi che chiudono le industrie, che la gente non ne può più e che qualcuno - magari chi ha più di quel che merita - dovrebbe evidentemente rinunciare a tanti eccessi... ebbene, oggi che un governo minaccia sobrietà, la corazza dell'insetto succhiasangue deve escogitare un sistema nuovo e disperato di difesa. Questo sistema disperato risponde al nome scientifico di manifesta presa per il culo e la stanno adottando un po' tutti (le sparate di Pisacane e di suoi simili come la Carlucci, i quali probabilmente ci credono davvero). Questa è, secondo alcuni, l'estrema arma di difesa, segno che i castisti sono allo stremo, vicini alla fine. Troppo ottimisti: si sa che un buon parassita l'adattamento ce l'ha nel sangue. Nel suo e in quello della vittima.

martedì 6 dicembre 2011

Auto blu: 620.000 diritti inviolabili (evidentemente)

"I forti sacrifici che chiediamo sono temporanei e distribuiti in modo equo. Non esiste alternativa". E fu così che Mario Monti cominciò a mentire: l'alternativa esiste eccome, ma qualcuno non vuole che si sappia tanto in giro. Intanto la manovra incontra subito il favore dei principali partiti con qualche paletto pidiellino sull'Ici (ma sempre più verba volantes). E l’Ici per i beni della Chiesa? “E’ una questione che non ci siamo posti”.

"Manovra dura ma necessaria" - con tutte le sue varianti - sarà il tormentone del Natale 2011. Ancora una volta ci tocca concordare con Tonino e finanche col Botolo Ringhioso, ma fino a un certo punto: qualunque provvedimento, anche equo, non avrebbe superato le barriere del bipartitismo da stadio. Il governo Monti è il male minore. Più che altro possiamo concordare con la società civile (sindacati, Federconsumatori e le varie parti sociali).

Su "Vergognarsi.it" Luca Quagliani riporta un riepilogo degli sprechi della politica nazionale, con particolare riferimento allo scandalo-auto blu: se le sue fonti fossero esatte (cosa che vedremo tra poco) l'Italia ne conterebbe nel complesso oltre 600 mila; tutte le spese conseguenti a questa cifra si aggirerebbero intorno ai 21 mld annui. Ecco, il calcolo è effettivamente esatto se si considerano "auto blu" tutti quei mezzi messi a disposizione dell'amministrazione pubblica di ogni sorta (ho inserito un link di Repubblica, ma vi sono articoli concordi da ogni fronte politico). Le auto blu in dotazione agli specifici parlamentari sono oltre 70 mila, ovvero quanto quelle totali degli interi Stati Uniti, per un costo totale di circa 2 mld. Il numero totale di auto blu è stato pressoché raddoppiato dal 2006.
So, we gotta problem.

Detto ciò, la manovra dello pseudogoverno tocca anche dei punti sacrosanti, al di là di rinunce rituali alla retribuzione del primo ministro (gesto comunque "carino" se non propriamente "bello"): eliminazione delle giunte e riduzione dei consigli comunali; maggiore controllo del pagamento del canone Rai; abbassamento del limite massimo per i pagamenti in contanti da 2500 Euro a 1000 Euro (anche se in questi tempi si poteva fare di più); dotazione del fondo di solidarietà applicabile agli acquisti della prima casa, incrementato di 20 milioni in due anni; rafforzamento dell’Antitrust, e ripristino dell’Inpdap (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica); applicazione di una tantum dell’ 1,5% sui capitali scudati (molto poco, ma meglio di niente). Tutte belle cose.

Ma come si fa a chiedere alla gente l’aumento dell’Iva, l’aliquota Irpef al 46%, l'età pensionabile minima a 62 anni per le donne nel privato e, dal 2018 età pensionabile a 66 anni, senza intaccare il nucleo più denso dello spreco? Ai posteri l'ardua sentenza. Sempre che ce li possiamo permettere i posteri.