mercoledì 7 dicembre 2011

"La Chiesa non paga l'Ici"? Sei uno sporco comunista!

Sia detto, per onestà intellettuale, che chi scrive è "pregiudizialmente" avverso alla Chiesa Cattolica, al Vaticano, alle tre "grandi religioni" e più in generale a tutto ciò che è religioso. Detto ciò, il lettore è invitato a valutare i fatti e non chi li racconta, poiché i fatti quelli sono (fine della premessa più necessaria di quel che può sembrare).

Ovviamente, se sale il disagio sale l'indignazione, e se sale l'indignazione anche il sentimento anti-privilegi. Più propriamente la gente - non solo atei anticlericali - si inalbera alquanto se apprende da inchieste (di per sé numerosissime) che la Chiesa non paga quello che paghiamo noialtri per gli immobili comuni, quali alberghi e negozi. Ecco, questo sentimento di indignazione viene considerato dalla stampa papista una sorta di rigurgito di "sprovveduti adepti" manipolati da Rifondazione comunista e dalla stampa di sinistra e laica (aggettivo qui usato come dispregiativo).

Famiglia Cristiana "dimostra" che la polemica è infondata, in questo preciso modo: "l’esenzione dell’Ici è riservata solo per gli immobili nei quali gli enti commerciali svolgono alcune specifiche attività, come recita la legge 222/1985. Enti “destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative o sportive, nonché delle attività di religione o di culto”. Ecco, dopo aver scoperto l'acqua calda i nostri ne concludono che siccome la legge dice ciò, è conseguenza logica che il Vaticano sia in regola con la suddetta legge.
Come dire che siccome c'è il comandamento "non uccidere" gli assassini sono tutti atei. Comunque vi è un decreto legislativo del '92 che in un articolo dichiara esenti dall’ICI le pertinenze dei luoghi di culto, dove la parola "pertinenze" assume molte sfumature incerte.

Ancora: "la pretestuosa campagna laicista sta aggredendo quel poco di protezione sociale rimasta in piedi in Italia: ospedali, scuole per l’infanzia, oratori, doposcuola per i bambini indigenti, asili, mense dei poveri, centri di accoglienza, dispensari della Caritas, case famiglia, consultori, istituti per giovani madri". Infatti se si tassassero i suddetti immobili, probabilmente il Vaticano dovrebbe cessare le sue attività di beneficenza all'istante. Non potrebbe permettersele, vedremmo cardinali ridotti alla miseria, un po' come il povero onorevole se lo pseudogoverno gli taglia il vitalizio.

Infine "il presidente di Assoedilizia Colombo Clerici ha spiegato che la spiritualità religiosa è considerata una componente fondamentale della natura umana al pari della salute, della cultura, del benessere e deve essere assicurata e garantita al cittadino dallo Stato".

Macché libera Chiesa in libero Stato dunque. Come disse ironicamente CapaRezza in una canzone: "l'unica libertas è quella che sta sullo Scudo Crociato".

Per firmare la petizione sull'Ici anche agli immobili delle varie sette religiose, potete andare QUI

Nessun commento:

Posta un commento