mercoledì 12 settembre 2012

Dio non è grande

Il fatto: durante l'undicesimo anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle, in Egitto i musulmani salafiti si dirigono in preda all'ira verso l'ambasciata americana del Cairo per protestare contro uno sconosciuto film anti-islamico girato da un ebreo americano.
Lo stesso giorno a Bengasi ha luogo il saccheggio della sede diplomatica americana, con quattro persone morte a causa degli incendi appiccati. L'ipotesi più probabile per questo secondo assalto è che sia stato organizzato da Ansar Al-Sharia, gruppo terroristico che si fa risalire ad Al-Qaeda.

Di tutto questo cosa colpisce? L'occidentale medio si soffermerà sulla brutalità dell'evento, che ha visto la morte di quattro persone innocenti, causato da fanatici musulmani adirati per la blasfemia americana (tanto si sa ormai che il trend è quello). Il tutto durante l'11 settembre. 
Evitiamo cospirazionismi sul semitismo, non vi sono le condizioni adatte. Chiediamoci per quale motivo sono morti un ambasciatore e tre funzionari: a causa dell'arretratezza culturale di una nazione, o al limite per lo sfruttamento di tale arretratezza da parte di qualcuno.

Da una parte si rivela dunque sciocco il grande giubilo collettivo alla morte del colonnello Gheddafi: chiunque lo succederà avrà a che fare con una società di questo tipo. Dall'altra dovremmo evitare di strillare in stile Santanché perché di queste cose in Europa non ne accadono. Soprattutto tirando in ballo la questione religiosa non avendo le competenze per farlo. Come se fosse la differenza tra Islam e Cristianesimo il problema di fondo. La differenza tra una religione che vuole l'omicidio in nome di Dio e un'altra religione che vuole l'omicidio in nome di Dio.

Se vogliamo essere orgogliosi di qualcosa dovremmo esserlo per aver superato il sistema statale teocratico, avvicinandoci anno dopo anno, secolo dopo secolo alla Democrazia piena e compiuta, sorvolando per un attimo sui grossi problemi "dietrologici" della stessa. Meno orgogliosi dovremmo essere del fatto che abbiamo impedito a quelle popolazioni di rigettare la barbarie, costringendo il 70% buono del mondo allo stato di colonia e, come tale, arretrato.

Le meschinità della psiche umana si riperquotono sull'intero Occidente: tendenze ad assolutizzare le proprie concezioni, concepire meriti per sé e colpe per il prossimo, trovare risposte facili a domande complesse, sempre. E chi ha le risposte serie se la ride, guarda il mondo bruciare con in mano tanica e fiammiferi.

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