sabato 5 novembre 2011

Servizio Pubblico contro l'abominio degli sprechi

Da una parte ciascuno di noi è stanco di sentir parlare sempre delle stesse cose. Non ci vuole un genio per sapere chi sono i nostri rappresentanti, ovvero rappresentanti di se stessi. Si sa chi è Silvio Berlusconi, si sa che la causa di tutti i mali italiani sono quelle migliaia di rappresentanti delle nostre istituzioni, le più malate dell'Europa avanzata.

Eppure sono contento che "la solita solfa di Santoro" (cit. Il Giornale) abbia avuto un record di ascolti da guinness dei primati. Sono contento perché l'unica cosa che può accomunare tutti gli Italiani in un rigurgito anti-casta è l'incazzatura davanti allo spreco titanico che ci procurano deputati e senatori. Quindi una puntata del nuovo Annozero tutta incentrata su questo tema da maldistomaco non solo è necessaria, ma andrebbe replicata su ogni piattaforma, ogni spazio pubblico, ogni ambiente di discussione.

Perché sia chiara una cosa, qui non sono tutti pecoroni indegni della propria Nazione e meritevoli della classe politica che hanno, e questo lo ha dimostrato anche la trasmissione virtuale di Santoro giovedì scorso:  Marco Savari, che ha parlato del gruppo FB su un referendum sugli stipendi dei parlamentari mi ha molto colpito. Esistono dunque centri di organizzazione dal basso, svincolati dalla politica, che intendono reagire. Questi gruppi di persone sono anche ben raggiungibili, grazie alle qualità positive che ci offre la rete.

Ebbene, cari Italiani che valgono, è evidente che possiamo sfruttare una marea di fattori a nostro vantaggio e farli letteralmente cagare sotto. Abbiamo dei centri mediatici come il programma di Santoro, che sono evidentemente di natura commerciale, ma anche di qualità. Abbiamo la possibilità di contattare i nostri simili, altri patrioti facilmente raggiungibili grazie a social network et simila. Abbiamo dalla nostra la ragione, che alla fine trionfa sulla menzogna. E, non ultimo, abbiamo un'indignazione che non si spegne con vane promesse di piccoli cambiamenti che mai si realizzeranno.

Noi possiamo far loro paura. Parliamone.

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