sabato 8 ottobre 2011

I secolo dopo Silvio

Scaramantico
Il Premier non è eterno, o almeno è altamente probabile che non lo sia. Il suo governare potrebbe finire da un momento all'altro: per indebolimento politico, quindi anticipato dal tradimento dei parassiti interni a PdL e Lega; per rivolta sociale, anche se poco probabile; oppure per morte naturale, come prevedo io. Per una causa o l'altra, fra qualche anno egli non sarà più il protagonista di giornali e telegiornali.

Sempre più frequente nei programmi d'informazione, è la domanda di rito: "cosa crede accadrà nel dopo-Berlusconi?". Le risposte sono variegate, e spaziano da robe tipo "il comunismo e il giustizialismo torneranno al potere diffondendo terrore e iniquità", "Alfano prenderà il suo posto e sarà suo degno erede" o la più pessimistica e realistica "morirà Berlusconi, ma non il Berlusconismo".

Quello che penso al riguardo è semplice: il conflitto politico da stadio si dovrebbe attenuare, aumenterebbe il disinteresse delle masse ignoranti, mentre l'astensionismo generale rimarrebbe invariato.
Probabilmente non si sentirebbe più parlare di conflitto d'interessi, mentre si dovrebbe eccome.
Probabilmente le opposizioni, di qualunque natura esse fossero, sarebbero ancora più letargiche di oggi.

Il Berlusconismo, inteso come tendenza al populismo castista ultragarantista, non finirebbe ma passerebbe completamente inosservato. Penso questo perchè temo che Berlusconi sia ormai un po' per tutti un simbolo divenuto indispensabile a prendere atto del malcostume politico. Non ci vuole un genio a capire chi è quest'uomo, quindi la sua esistenza politica ha destato l'interesse anche dei "neofiti della res publica". Cessato lui, cessato l'interesse. Tutto questo significa che le cose non miglioreranno, ma nessuno se ne renderà conto.

Metto in guardia voi e voi mettete in guardia gli altri da questo pericolo, ve ne prego! Dopo Berlusconi c'è il suo fantasma... oppure un altro Berlusconi.

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