lunedì 24 ottobre 2011

Una commedia italoeuropea

Nelle vicende politiche nazionali e internazionali dell'immediato presente c'è qualcosa di tristemente comico, come quando durante un film ci si copre il volto dalla vergogna per uno dei personaggi. E' un po' come se ora fossero Angela e Sarko a fare le corna dietro a Silvio.

In pratica francesi e tedeschi trattengono gli sganasciamenti pensando a una storia di simpatiche canaglie che si mettono a fare i saltimbanchi, acclamati dagli abitanti di un paese dei balocchi, mentre i complici degli intrattenitori li borseggiano. Ma ciò che più diverte sono i patetici commenti delle nostre "autorità".

Frattini: "E' inopportuno ridicolizzare l'Italia"; Casini: "Così Sarkozy ridicolizza l'Italia"; Reguzzoni: "Una scenetta abbastanza irritante", e così via. Questi signori  commentatori non si accorgono di aggiungere al ridicolo lo scompiscio generale. Pare quasi che non si rendano conto che al mondo possono solo ridere di loro e di chi li ha eletti.

Una domanda: perché mai dovrebbero rispettarci all'estero? Forse perché siamo un peso per il resto dell'Europa. Oppure perché nel momento in cui servirebbe la massima serietà un manipolo di pagliacci ne combina di tutti i colori e invece di nascondersi si avvinghiano alle poltrone mentre i gendarmi li trascinano via. O ancora, perché l'Europa sa di poterci manipolare come vuole al grido di "marameo", senza che noi reagiamo in qualsivoglia modo che non sia biascicare un "però siete cattivi e maleducati...".

Si possono fare molte interpretazioni, ma la cosa certa è una e una sola: francesi e tedeschi hanno tutti i motivi di provare ilarità alla vista del miles gloriosus che il Premier è, per chi ancora non l'avesse capito. Quelli che non dovrebbero ridere siamo proprio noi invece, che nemmeno ci solleviamo come dovremmo per fanculizzarli a dovere.

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