Particolare e interessante la storia di questo dittatore, specialmente dal punto di vista italiano. Se guardate i telegiornali oggi sentirete la grande soddisfazione del nostro Premier. "Sic transit, gloria mundi","La guerra è finita".
So che non c'è bisogno e che non è il caso di ammorbarvi con la narrazione del rapporto tra la mascotte italiana e il generale con la gonna. Diamo solo uno sguardo al noto trattato di amicizia tra Italia e Libia per dedurre come persino il ditattore nordafricano abbia sbagliato a fidarsi dell'uomo. Recita il trattato, tra le altre cose:"L'Italia non userà, né permetterà l'uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro la Libia" (e riporto solo questo articolo inquanto attinente alla successiva guerra in cui ha prevalso il rispetto dei patti della NATO).
Il culo del dittatore ha conosciuto più di una lingua italiana, per motivi (petrolio) che non sto a ripetervi. Il Governo del compianto tangentista Bettino Craxi ha permesso 25 anni di regime gheddafiano, per coloro che non lo sanno: il 15 aprile dell''86, rispondendo a un attentato ricondotto al rais,gli USA fecero sganciare oltre 200 bombe sul suolo libico per colpire il ditattore. E' ormai un fatto noto che Gheddafi fu informato in tempo dal governo italiano e che solo per questo si salvò.
Oggi, ucciso da un diciottenne, muore Mu'ammar Gheddafi, uno dei tantissimi dittatori africani. Un giorno un ragazzo africano mi disse di essere un sostenitore del rais, perché difendeva l'Africa settentrionale dalle mire occidentali. Io e il mio amico che era con me ci dissociammo, ma fummo molto interessati a quel punto di vista così "controtendenza". Senza dubbi al riguardo, la Libia è sempre stata bramata dalle grinfie dei capitalisti; senza dubbio, il ditattore aveva molti sostenitori, un classico dei regimi.
Molto interessanti saranno di certo anche gli sviluppi di questa ondata rivoluzionaria che caratterizza l'Africa settentrionale. Quando nulla rimane, tutto è possibile.
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