giovedì 20 ottobre 2011

Show must go on

C'è mancato poco che per uno sbalzo d'umore chiudessi il blog. La verità è che chiamarlo "sbalzo d'umore" non è corretto quanto invece "presa di coscienza". Il fatto è che combattere una parte politica è una cosa, combattere tutta la politica è un'altra, e ben altra cosa è combattere quegli interessi mondiali che ignorano con sdegno il gioco di ruolo noto come politica italiana.

Il modello di governo liberaldemocratico, in uso in tutto l'Occidente, è malato. I grandi capitalisti tengono gli stati per le palle. Per il bene di pochi individui, tutti gli altri ci rimettono. E' questo processo che sta dietro alla grande crisi, si sa. Ma allora bisognerebbe correggere questo sistema, rimuovere il tumore con un'operazione chirurgica grandiosa. E qui veniamo alla mia crisi.

E' forse possibile risolvere il problema? Si può imporre la volontà su questi poteri economici che parassitizzano la società? Per farlo bisognerebbe affrontare tre fasi:
  1. Prendere conoscenza di questa materia, fino a capire i meccanismi perversi del capitalismo folle.
  2. Diffondere questa conoscenza, renderla accessibile a tutte le masse.
  3. Ottenere un tale consenso da poter scatenare la rivoluzione economica, e ristabilire la giustizia sociale.
A nessuna di queste esigenze io riesco a rispondere: a malapena so pagare una bolletta, figuriamoci comprendere i meccanismi tramite cui i banchieri americani hanno monopolizzato l'economia mondiale; se anche arrivassi all'illuminazione, non riuscirei a diffondere la verità, quando è in atto un sistema di bavaglio che mira a censurare ogni voce incontrollabile e che già funziona su gente molto ma molto più preparata di me; infine, riuscissi a ovviare a questo problema, a chi potrei rivolgermi? A una popolazione disinteressata cui è stato insegnato da sempre di curare solo il proprio interesse? A una popolazione miope, capace di vedere ciò che gli sta non oltre un metro dal naso, e non i risultati del lungo periodo? Vi fosse il sermone, non ci sarebbe comunque un pubblico attivo.

Così ho ragionato questa mattina, e ancora mi infastidisce il pensiero. Ma è vera una cosa: così come è un dovere la diffusione delle idee, è un dovere la diffusione degli intenti. Per questo le mie attività, tracotanti quanto minute, continueranno nonostante la consapevolezza di quanto è degenerata la natura umana, da quando conosce il potere.

6 commenti:

  1. ci sono già passato e ti capisco,io pure ho considerato l'ipotesi di dire "chemmenefrega"ma poi parlando con persone e viaggiando nella rete mi sono reso conto che mettettendole a conoscenza di tali problematiche molti si sono interessati,parecchi hanno mollato ma anche se solo uno risponde positivamente ne vale la pena di sbattersi.è già importante piantare il seme e qualcuno ci sarà che ne raccoglie i frutti.
    del resto tu ne sei la prova ,ti è bastato fare qualche ricerca per capire l'andazzo,chi se ne sbatte se ne sbatte per qualsiasi cosa che non tenga conto del proprio personale interesse.
    Credi forse che Mazzini(per dirne uno a noi vicino) avesse la bacchetta magica per aprire le coscienze?No solo perseveranza e fiducia nelle sue idee.
    stai svolgendo un ottimo lavoro,complimenti

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  2. @ Rossoallosso: sapere che momenti di crisi come questo arrivano a molti di coloro che affrontano questo tipo di problemi tra cui te, che come ho subito intuito hai profondamente a cuore la causa, mi da conforto e voglia di continuare. Forse per debolezza, ho bisogno di sentire consenso non tanto alle mie idee ma a ciò in cui credo, perché a discapito delle apparenze, non sono certo solo!
    @ Lorenzo: senza offesa per gli animali infestanti (che sono un'altra mia passione) ma tu davvero non infesti, anzi! Sei un ottimo elemento di confronto, che possiede conoscenze anche dirette e per questo fondamentale per le mie ricerche.
    La partecipazione di persone come voi, che sanno, vogliono sapere e anche reagire, è indispensabile non solo a un granello di sabbia quale sono io, ma a una collettività all'oscuro.
    E' doveroso e sentito il mio ringraziamento a voi e al piccolo pubblico che ho :)

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  3. il consenso ,Francesco,è vero che lo puoi trovare in chi ti sta vicino ma è soprattutto dove non hai il consenso che il tuo lavoro è più utile.
    prima mi limitavo a commentare su blog aderenti alla mia "visione"poi ho preso coraggio e ho cominciato a critare ovunque,anche prendendo male parole,ma cercando(a volte esagerando,lo ammetto)di portare avanti il mio pensiero sempre con costanza e onestà intellettuale e alla fine paga,te lo garantisco

    Pino
    (rivolgiti a me così, se vuoi)

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  4. Hai perfettamente ragione, anche se questo obiettivo lo potrei associare, per difficoltà, agli altri che ho scritto nel post.
    Il problema è la dialettica, purtroppo non basta la forza degli argomenti. Non basta andare da una persona, dati alla mano, e dimostrare il suo torto. Le persone hanno anticorpi al riconoscere gli errori (come sto studiando in questo periodo all'università). Eppure è un'altra utopia fondamentale da realizzare. Continua a seguirmi se puoi Pino, consigli come questo mi servono!

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  5. Il tuo aver pensato di chiudere il blog nn è stato molto saggio mio caro, e fortunatamente te ne sei reso conto...se tu ci pensi bene magari tanta, tantissima gente pensa come hai pensato tu stamattina. Cioè ti spiego meglio...potrebbe essere un meccanismo a catena ovvero che tu hai pensato di chiudere il blog principalmente perchè la gente non è interessata, pensa solo al proprio di interesse. La differenza è che per il momento te ne sei reso conto e non hai mollato, a differenza di come magari hanno fatto tante persone le quali si sono rassegnate e se fanno qualcosa ormai lo fanno solo per se stessi. Dai forza e coraggio... vai avanti con le tue idee :P

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  6. Per fortuna c'è chi mi da quella forza e quel coraggio...il resto verrà da sé :)

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