Frase che inesorabilmente ti ritrovi a ripetere regolarmente e con una frequenza non indifferente dall'alba dei tempi, non è vero? Poi magari ti accorgi che non ha senso, perché quando pensi di averle viste tutte ecco puntuale arrivare nuovo stupore. E' la naturale conseguenza del Caos, la non-legge che regola il non-senso del non-stato.
Anche impegnandomi non riuscirei a descrivere la modalità delle ultime manovre politiche adottate dall'Italia perché l'Europa-ce-lo-impone (e dove ce lo impone), in modo più efficace del comico Maurizio Crozza: un ragazzino che non ha voglia di fare i compiti e che si riduce all'ultimo producendo un temino improvvisato la mattina stessa.
Ieri (25 ottobre) era il Caos vero e proprio: vertici berlusconiani con tutta l'umanità di maggioranza, ministri in preda all'isteria, Bossi che quasi si azzarda a mordere il padrone, alti moniti, Premier che vagheggiano dimissioni in preda alla depressione, paraculate dal Financial Times, Rotondi che dipinge il solito scenario orwelliano con gogne e comunisti infantofagi (il nuovo Mani Pulite). Qualcuno nella confusione accende Cicchitto in modalità "minchiate" (perché non ne ha altre).
Oggi invece? Il tema a piacere non fa impazzire la maestra (Gianni Letta), ma chiunque prova un minimo di vergogna. D'altra parte se il titolo è "Piano crescita" si è andati come minimo fuori tema.
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